Olive da mensa: fertilizzare con equilibrio

Se il mercato dell’olio extravergine di oliva richiede un prodotto di qualità sempre superiore, le olive da mensa non fanno eccezione, anzi. Anche per questa categoria di prodotto la nutrizione razionale e ragionata è infatti una strategia agronomica di importanza fondamentale: «Per ottenere un prodotto di qualità elevata, come richiesto dal mercato, è fondamentale approntare un piano di fertilizzazione che sia equilibrato e dia la stessa priorità alla resa e alla qualità del prodotto finale, obiettivo raggiungibile solo se si utilizzano fertilizzanti di elevata efficienza»

Fertilizzazione dell’olivo: come massimizzarne l’efficacia

Per nutrire l’oliveto rispettando le esigenze quanti-qualitative richieste dal mercato è fondamentale tarare gli interventi di fertilizzazione in base alle reali necessità delle piante. I concimi di ultima generazione, in grado di modulare la disponibilità del nutriente nel tempo secondo meccanismi differenti, garantiscono maggiore efficacia.

Fertilizzare per il reddito del pomodoro da industria

La concimazione minerale del pomodoro da industria prevede diverse fasi, ognuna delle quali è essenziale per ottenere una produzione quantitativamente e qualitativamente adeguata. Azoto e potassio sono gli elementi principali, ma vanno posizionati e frazionati in modo ragionato per sfruttarli al meglio. Smart Nutrition, progetto in collaborazione con Informatore Agrario.

Pomodoro: la qualità dei fertilizzanti fa la differenza

Nonostante le diverse difficoltà del periodo, emergenza Covid 19 in primis, i trapianti del pomodoro da industria negli areali principali del Sud Italia stanno procedendo.
Per le produzioni più precoci, con raccolta a metà luglio, l’areale di riferimento è quello della Piana di Caserta e le temperature un po’ più basse della media stanno dando qualche preoccupazione, ma la vera sfida sarà riuscire a portare avanti i trapianti nelle prossime settimane soprattutto in Puglia, dove al problema coronavirus si è aggiunto quello, altrettanto grave, della siccità.

Cosa sapere per fertirrigare al meglio il pomodoro da industria

La concimazione del pomodoro è una pratica che se effettuata in modo corretto e non casuale può essere determinante per il successo e la redditività della coltura. È fondamentale quindi conoscere con certezza quali elementi fertilizzanti apportare, quando, quanto e in che modo applicarli.

Nutrire il Vigneto: progetto di EuroChem per la nutrizione e valorizzazione della viticoltura da vino

Nutrire il Vigneto, con il celebre enologo e docente dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Riccardo Cottarella e il prof. Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano.

Una concimazione personalizzata per la vite italiana

Limitare la concimazione minerale della vite porta, a lungo andare, a un suo indebolimento che si riflette sia a livello produttivo, sia qualitativo. Secondo Attilio Scienza, docente di viticoltura ed enologia all’Università di Milano, la riduzione di impiego dei fertilizzanti minerali sta causando un progressivo «invecchiamento» dei vigneti, con conseguente riduzione delle produzioni/ceppo, favorito da una progressiva riduzione della presenza nel suolo di quegli elementi minerali necessari per garantire il rinnovo vegetativo della vite. Smart Nutrition, progetto in collaborazione con Informatore Agrario.

Come gestire azoto, fosforo e potassio nel meleto

La fertilizzazione è fondamentale per garantire la produttività e un corretto equilibrio vegeto-produttivo dei frutteti e il melo non fa eccezione, anzi!
Un’adeguata presenza di elementi minerali negli organi del melo è fondamentale per assicurarne la produttività, tenendo sempre presente che, in generale, i nutrienti risiedono nel suolo e sono da esso assorbiti.

Mela: l’alta qualità va nutrita bene

Quando si parla di valli trentine si parla di un’eccellenza della produzione agroalimentare made in Italy: la mela. Nella stagione 2018 i melicoltori della Val di Non e della vicina Val di Sole hanno prodotto 440.000 tonnellate di mele e ogni giorno, solo dalla Val di Non, partono 30 tir carichi di mele destinati per il 70% ai mercati italiani e per la parte restante a Paesi europei ed extra europei.